Ordinanza del Presidente della Regione Lazio 5 novembre 2020, n. Z00065
Sintesi DPCM del 3 novembre 2020
Emergenza Coronavirus
La Risposta Nazionale
Misure protettive di base contro il Coronavirus
Contributi per gli affitti.
Avviso Pubblico Straordinario contributo locazione
Ordinanza Presidente Regione Lazio - Z00029-2020
A seguito della deroga emessa dall’Enac (ente nazionale aviazione civile), in merito al regolamento che disciplina l’utilizzo dei mezzi aerei a pilotaggio remoto, il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, ha disposto l’avvio delle operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale mediante droni.
Il servizio, effettuato da piloti professionisti abilitati, sarà coordinato dalla Polizia municipale e dalla Protezione Civile al fine di garantire il contenimento dell'emergenza epidemiologica legata al coronavirus, dando evidenza sia dell'ingresso in città di persone non autorizzate provenienti da altri comuni, sia del transito di cittadini che non rispettino le disposizioni emanate dal Governo, che permettono lo spostamento solo per comprovate esigenze di salute ovvero di sostentamento
Nuovo Modulo Autodichiarazione Spostamenti
ORDINANZA MINISTERO INTERNO-SALUTE 22-03-2020
ORDINANZA MINISTERO SALUTE 20-03-2020
DECRETO-LEGGE 17 marzo 2020, n. 18.
Nuove Indicazione Ministeriali
Modulo Autodichiarazione Spostamenti (Comune)
Modulo Autodichiarazione Spostamenti (Ministero)
Il Comune di Frosinone, tramite il sindaco, Nicola Ottaviani, ha predisposto un vademecum esplicativo del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri contenente dieci semplici domande e dieci semplici risposte allo scopo di evitare i normali dubbi interpretativi che la cittadinanza può porsi, dinanzi alle nuove disposizioni emanate dal Governo.
“Abbiamo voluto fornire un ausilio – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani - rispetto ad alcune semplici domande che possono discendere, per il cittadino, a seguito della lettura del nuovo decreto emesso dal Presidente del Consiglio dei Ministri il 9 marzo 2020. Naturalmente, le risposte di seguito riportate potranno fornire un supporto, solo fino alla emanazione di un eventuale nuovo decreto, nei giorni successivi, da parte del Governo e delle altre autorità pubbliche. È, dunque, indispensabile continuare ad aggiornarsi quotidianamente sulle modifiche delle leggi, dei decreti e dei regolamenti, che nei prossimi giorni saranno emanati. Alla base di tutto, comunque, rimane indispensabile applicare il principio del buon senso e della massima prudenza”.
Frosinone, decreto Covid-19: al via i controlli dei vigili.
Seguendo le disposizioni del sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, di concerto con le indicazioni impartite dalla Prefettura di Frosinone, a partire da giovedì 12 marzo, la Polizia locale, coordinata dal comandante Donato Mauro, effettuerà controlli nei locali pubblici al fine di verificare il rispetto del decreto emesso dal Governo in materia di contrasto e prevenzione del Covid-19. “I gestori di attività di ristorazione – si legge nel documento firmato dal Presidente del Consiglio - possono continuare a tenere i locali aperti, a condizione che garantiscano la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, pena sanzione in caso di violazione”. Per questo motivo, gli uomini della polizia locale accerteranno, dal giovedì alla domenica e anche in orario notturno, che non si creino assembramenti e affollamenti nei locali e nei luoghi di incontro, verificando, inoltre, la presenza di procedure di ingresso contingentato (che preveda, cioè, l’accesso diversificato a seconda dell’orario, con un numero di persone tale da permettere la distanza di circa un metro l’una dall’altra).
"Del resto - ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani - le prossime settimane saranno proprio quelle in cui è previsto il maggior picco della diffusione del virus anche nelle regioni del centro-sud Italia, ragion per cui appare indispensabile qualche accortezza in più e, soprattutto, conciliare le esigenze connesse alle relazioni sociali, con quelle della salute e della sicurezza urbana".
Ottaviani: riconversione immediata dei reparti in terapia intensiva sul Lazio.
Il Presidente della Conferenza sanitaria dei Sindaci della Provincia di Frosinone, Nicola Ottaviani, chiede al Governo ed alla Regione di promuovere, immediatamente e senza indugio, la riconversione di alcune cliniche e dei reparti dismessi, di chirurgia generale e di medicina, in posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, prima che l'emergenza delle rianimazioni si sposti dal Nord all'Italia centrale.
"Ormai, dobbiamo affrontare, pur in mezzo a tante criticità, l’argomento “principe”, davanti al quale tutto il resto passa in secondo piano" - ha dichiarato il Sindaco del Capoluogo, Nicola Ottaviani - "Da ieri, dopo aver visto che in Lombardia, in un giorno, il numero dei contagi è aumentato del 20%, e quindi, di converso, scende proporzionalmente del 20% la disponibilità attuale dei posti letto in terapia intensiva, non ci vuole un matematico per capire che in quelle zone si arriverà velocemente al sold out drammatico, proprio nel settore delle rianimazioni. E le dichiarazioni di alcuni responsabili della Società Italiana di anestesiologia, secondo cui a breve si rischia di selezionare chi curare, appaiono scioccanti ma, forse, reali. Sul Lazio, per ora, grazie al Cielo, non abbiamo i numeri della Lombardia e, allora, abbiamo qualche settimana in più per agire, senza perdere, però, neppure un giorno per attrezzarci.
In questi giorni, ho interpellato alcuni esperti di edilizia sanitaria, sia pubblica che privata, quelli che però, almeno in questo momento, capiscono che non si può sempre lucrare su tutto, ma che posseggono il know how di cui abbiamo bisogno.
In 20/25 giorni, le imprese migliori del settore sono in grado di riconvertire un posto letto di medicina o di chirurgia generale in un posto di terapia intensiva o sub intensiva, con un costo medio di 60/70.000 euro per letto, secondo la doppia opzione di intervenire sugli ospedali pubblici, parzialmente dismessi, o sui reparti omologhi delle cliniche private. A ciò, naturalmente, dovremmo aggiungere il costo, sempre per posto letto, di 1.300/1.500 Euro al giorno per il personale (ossia la stima attuale della Regione Lazio), per anestesisti, operatori sanitari, tecnici di laboratorio e di radiologia ed infermieri. Del resto, sul Lazio vi sono almeno 3 o 4 cliniche convenzionate sulle province ed una quindicina su Roma, con reparti in grado di essere riconvertiti velocemente. I macchinari, però, vanno acquistati subito ed i lavori non si possono effettuare dalla sera alla mattina, magari solo quando i virologi o gli infettivologi dovessero formalizzare le richieste in urgenza.
Anzi, considerato che le cliniche private non avrebbero un grosso interesse alla riconversione da medicina o chirurgia in terapia intensiva, ma potrebbero agire con maggiore elasticità di procedure rispetto al pubblico, solo esercitando, in queste ore, le prerogative regionali e governative, con la relativa decretazione d’urgenza, si potrebbe centrare l’obiettivo. Parimenti, la stessa operazione potrebbe essere attivata, eventualmente anche come compensazione dei letti riconvertiti, negli ospedali parzialmente dismessi (ad es. Anagni, Pontecorvo, Atina e tanti altri sul Lazio), con costi speculari. Se siamo capaci di lavorare, come sappiamo, muovendoci in fretta, su tutto il Lazio, tra intensiva e sub intensiva, con i riverberi e le criticità del caso, possiamo moltiplicare per 4 o per 5 i letti dedicati.
Al Nord si rischia di non fare in tempo, ma nel Centro Sud abbiamo ancora qualche decina di giorni per muoverci, senza perdere tempo nella ricerca della certezza asfittica delle proiezioni probabilistiche. Del resto, i 750 posti, attualmente destinati alla terapia intensiva, non possono essere utilizzati sottraendoli, in toto, agli altri casi ordinari di insufficienze respiratorie o cardiocircolatorie, come avviene, ad esempio, in occasione degli incidenti stradali o delle altre emergenze quotidiane. Se poi non dovesse verificarsi questa necessità, sicuramente
non possiamo permetterci il lusso di scoprirlo troppo tardi. Speriamo tutti che quei posti in più terapia intensiva non servano, ma se ci fosse l’urgenza, peraltro ormai quasi prevedibile, non possiamo trovarci davanti alla scelta di chi salvare, in base all’età o al lignaggio".
Ordinanza del Presidente Regione Lazio - N.Z00002 del 26/02/2020 - Proposta n.2894