GENNAIO
Capetanne i Pasqua Epifania
E’ abitudine, la notte del primo dell’anno, passata la mezzanotte e la notte della vigilia della Epifania, andare in giro per la città per portare la serenata augurale (la matunata) a casa di parenti e amici . Fino a qualche tempo fa erano numerorissime le squadre di cittadini di tutti i rioni ( glie Giardine, Sant’Antonie, Santa Maria ,Piazza Garebbalde ecc.) che in queste occasioni con chitarre, organetti, gutufù, acciarine ,caccavelle triccheballàcche, animavano la nottata in manifestazioni di spensierata allegria.
Tra i ritornelli ricordiamo : “Care Cumpare ce sieme unùte/ i te salute i te salute ! “ e anche “Arecoglie la rosa/ la spina lasciai/ m’annamurai Rosina di te “ oppure “ So’ mancate de Capetanne/,ce so’ unùte de Pasqua Befanìa ./. tutte le feste sono andate via !” e tanti altri. Alla fine della serenata la Cummare i glie Cumpare aprono la porta e dopo lo scambio di auguri e felicitazioni, invitano tutti ad entrare e secondo l’ antica consuetudine ciociara offrono loro vino, ciammelle, sasicchie, i tutte chelle che tènne per rifocillare gli “eroici orchestranti”. Feguramece chissi , magna qua i beu alloche, accome arriune ‘ntrundàte a la matina !
Fra i piatti tipici mensioniamo le Sagne i Faciole servite in molte case la vigilia della Befana.
S.Antonie (17 Gennaio)
Antica usanza è la benedizione degli animali in piazza (cachedune ce porta pure cà parente sie !). Piatto tipico della ricorrenza è la pulenta ‘nche glie sughe de custatelle i sasicchie ; in questo giorno si mangiano anche le musciarèlle e cioè le castagne piccoline ed essiccate.
Un antico proverbio sottolinea la rigidezza del clima in questo periodo : S.Antonie ‘che la barba bianca, se nen chiou la neu nen manca.
A Gennaio s’ accide glie porche.
FEBBRAIO
Cannelòra ( 2 Febbraio)
La Chiesa celebra la purificazione di Maria Vergine ; viene compiuto il rito di benedizione delle candele presumibilmente richiamando un’ antica festa pagana celebrativa della vittoria della luce sulle tenebre : dalla Candelora la durata del giorno prevale sulla notte. La cultura popolare ha attribuito poi alle candele benedette il potere di tenere lontano dalla casa i mali e le sventure.
Proverbio : Alla Cannelòra o chiòu o fiocca glie ‘mmiérne è fòra , ma se chiòu i tira uiente aglie ‘mmierne stàme dentre.
Carnevale
Il Giovedì Grasso a Frosinone si svolgeva in passato la famosa corsa dei cavalli senza fantino, la corsa degli Bàrbere, con partenza da piazzale Vittorio Veneto o dalla Madonna della Delibera e arrivo a S.Antonio.
Il Martedì Grasso si celebra l’antichissima “Festa della Radeca”, la festa de Carnuale Nostre che dopo aver attraversato un periodo di crisi, sta negli ultimi anni manifestando segni di prepotente ripresa. Non ci dilungheremo nella descrizione di questa importantissima tradizione, a cui per altro è dedicato un paragrafo di questo volume, e di cui Frosinone deve andare fiera per l’originalità e la peculiarità delle sue caratteristiche .
Pietanza tipica del Martedì Grasso sono gli maccarune fatte ‘n casa, chigli tagliate fine fine accome a capiglie. Come secondo si servono spesso gli sìme calate e cioè i broccoletti direttamente cotti in padella senza prima essere stati lessati : questi, una volta messi nella fressora ancora crudi, essendo molto voluminosi, tengono sollevato glie cupierchie ; poi, man mano che si va avanti nella cottura, perdono progressivamente di volume e cioè càlene ; ecco perché sono detti sìme calate.
Fràppe i strùffole sono i dolci caratteristici.
Sacre Ceneri
Si celebrano il giorno successivo al Martedì Grasso ; clero e fedeli in segno di penitenza si fanno cospargere la testa delle ceneri benedette ricavate da rami di ulivo.
MARZO
S.Giuseppe ( 19 Marzo )
Questa festa assume per il popolo significato di purificazione e di soccorso al forestiero. Le caratteristiche seppole di S.Gesèppe, dolci fritti ripieni di crema ,ricordano infatti il rito dell’offerta delle frittelle, nato dalla Corporazione medievale dei Falegnami, che simboleggiava proprio il soccorso al forestiero come riparazione del torto subito da S. Giuseppe quando, con la Madonna in procinto di partorire, non aveva trovato nessuno disposto ad aiutarlo.
APRILE
Venerdì Santo
Per questa ricorrenza è organizzata annualmente la rievocazione della Passione di Cristo con la Processione del Gesù Morto che, partendo dalla Cattedrale di S. Maria, attraversa le strade principali del centro storico. In passato il rito aveva una importanza decisamente maggiore di quanto non abbia oggi, e richiamava fedeli da tutto il circondario di Frosinone.
Pasqua di Resurrezione
La più importante delle feste Cristiane si festeggia la domenica seguente del plenilunio dell’equinozio di Primavera. Si è conservata la tradizione della benedizione delle case con l’acqua consacrata. Dal punto di vista gastronomico oltre al classico agnello pasquale ricordiamo le uova sode(simbolo di nuova vita) e alcuni alcuni dolci caratteristici : glie ciammellone, le ciammelle scieruppate ,la pigna ‘nche gl’ ou ‘n’cima, le ciammelle lucuràte.
Tra le usanze frusinati, oggigiorno scomparse, ricordiamo quella della colazione a base di uova, salame, dolci, la mattina di Pasqua e la successiva uscita nei prati, da parte di gruppi di ragazzi, per fare delle capriole collettive in segno di festa.
Proverbio : A Pasqua a’gni pueta abbusca / a’gni morte de fama se ne casca !
MAGGIO
1 Maggio festa dei lavoratori
Intorno a questa data, in località Colle Cottorino, sono organizzati festeggiamenti che durano diversi giorni. Si tengono sagre gastronomiche, giochi per bambini, spettacoli musicali e giochi popolari trai quali “la gara delle forme di formaggio” o ruzzeca di origine antichissima. Singolare anche la corsa ‘nche le ranonghie.
Pentecoste
Ricade nella Domenica cinquantesimo giorno dopo la Pasqua ; nel Medioevo era detta “Pasqua Rosa”. In Ciociaria si usava, la notte che la precede, lasciare una candela accesa fuori dalla finestra come segno di corrispondenza dei vivi con i propri famigliari defunti.
S. Glibbratore
Si festeggia il lunedì dopo la Pentecoste (anche se la festa religiosa inizia già dalla Domenica stessa) nel borgo circostante la chiesetta omonima, distante circa un chilometro dalla città. Tutti i Frusenunése uere sono molto devoti a S.Liberatore e approfittano della ricorrenza per fare una piacevole scampagnata e per gustare il tipico piatto di Ciammaruche accompagnato da un buon bicchiere di vino casareccio. La tradizione vuole che la partecipazione alla festa sia alla domenica per coloro che provengono dall’ambiente rurale e gli abitanti della zona , e sia invece riservata al lunedì per i cittadini.
Maggio (dedicato alla Madonna ) è anche il mese in cui si possono gustare “le fave con il pecorino” , scàfe i càce .
GIUGNO
Corpus Domini
Si svolge la classica Processione con l’infiorata e cioè con alcuni tratti di strada coperta dai petali dei fiori.
SS. Suluèrie i Rumìsda ( 20 Giugno)
Festa patronale che meriterebbe senz’altro una considerazione maggiore da parte di Amministrazione Comunale e cittadini. Qualche anno fa era stata almeno ripristinata la classica Tombolata in Piazza che dà vita a scene davvero “folcloristiche” ( nui ce seme ite ‘mprò nen seme fatte manche n’ambe ).
Pietanza tradizionale è la treppetta ‘nche glie sughe che un tempo a S. Suluèrie era servita in tutte le osterie e cantine di Frosinone.
Ricordiamo anche un proverbio legato a periodi particolarmente torridi dell’ estate : S. Suluè , fa chiòu pe’ gli uttre cà gli grosse tènne sete !
Guazza de S. Giuagne
E’ la rugiada che cade la notte di S. Giovanni (24 Giugno) durante la quale si usava andare in giro per la campagna alla ricerca di primizie. Il piatto tipico è costituito dalle ciammaruche aglie sughe. Riportiamo a tal proposito una filastrocca che secondo le credenze popolari è di buon auspicio per la ricerca delle lumache : Esce, èsce corna ! Mammeta te s’addorma, s’addorma Catarina che tutte gli pucine !
L’ultima domenica di Giugno aglie Giardine se festeggia S. Lesabetta !
LUGLIO
Nel mese che non prevede appuntamenti di rilievo, cogliamo l’occasione per citare l’ usanza di portare la serenata alla futura sposa la sera prima del matrimonio ( molto frequenti sono le nozze durante il periodo estivo) da parte di parenti e amici.
AGOSTO
Madonna della Neve ( 5 Agosto )
In occasione della Festa che ricorda il miracolo della nevicata in Agosto, a cui è dedicato il complesso religioso, si tiene ancora oggi ( un tempo poteva durare diversi giorni ) la Fiera della M. della N. introdotta alla fine del ‘600.
S.Lorenzo e Ferragosto
Oltre alla classica scampagnata o riunione enogastronomia del 15 agosto, comune alla tradizione italiana, menzione particolare va fatta per il detto popolare frusinate che la vigilia di S.Lorenzo nasce il fuoco sotto i selci. Molti anziani di Porta Romana ricordano di qualche personaggio (es.Tittuccia) che era solito, la notte di S.Lorenzo, sollevare un selcio dell’attuale Via G.Bruno perché sotte ce nasceva le foche..
S. Rocco (16 Agosto)
Santo molto venerato in Ciociaria. In questo giorno si effettua in Chiesa la benedizione delle tradizionali ciammelle de S. Rocche le buonissime ciambelle ciociare che nella forma ricordano la curoglia e cioè il fazzoletto ripiegato a forma di corona che le donne ponevano sul capo per portare glie cuncone.
Alcuni proverbi :- La ciammella de S. Rocche, chi nen se la magna prima, se la magna doppe !
- Chi se magna la ciammella, i chi dice “Uìua S.Rocche !”.
SETTEMBRE
La prima domenica alla Stecena è la festa della Sacra Famiglia, il giorno 8 in zona S. Agostino quella della Madonna di Guadalupe ; l’ultima domenica del mese è invece celebrato S.Gerardo in località M. delle Grazie dove avviene anche la distribuzione del pane bianco benedetto.
OTTOBRE
S.Fasta
L’ultima domenica del mese si svolge, presso la chiesa di Madonna della Neve, la Fiera di S. Fausta che nel passato ( istituita già dalla fine del ‘600) era particolarmente legata alle attività agricole e artigianali .
Ottobre è un mese importante anche per un altro aspetto : se fa le uìne !
NOVEMBRE
Tutti i Santi ( 1 Novembre), Commemorazione dei defunti ( 2 Novembre )
Dolci tipici di queste ricorrenze sono : le” fave dei Morti” e i “brutti ma buoni”.
S.Martino (11 Novembre)
Festa autunnale che celebra S. Martino appunto , che il popolo ha eletto a seconda delle circostanze protettore degli osti, dei cavalieri, dei sarti, della vita coniugale ecc.
Da un punto di vista più pagano è conosciuta anche come “ la festa dei cornuti “, i me sa tànte che a’gni anne gli festeggiate so’ sempre de chiù !
L ‘ autunno è periodo de uàllene i callaroste.
DICEMBRE
Glie Fauòne
Nella sera tarda della vigilia di S. Francesco ( 3 Dicembre ), della Madonna di Loreto (10 Dicembre) e di S. Lucia (13 Dicembre) si accendevano in tutti i rioni di Frosinone dei fuochi votivi in mezzo alla strada .
Questa era anche l’occasione per svolgere dei giochi di società e per cuocere le patate sotto la cenere bollente, le petàta a la rùnza. I ragazzi sfottevano quelli dei rioni rivali denigrando il loro fauone : Ch’è musce ! Ch’è musce ! oppure A monte è mùsce , abballe è ricche (o viceversa), attizza Ricchiò !
Natale
La vigilia di Natale si mangiano : le frittelle con i broccoli, con le mele, con il baccalà, le frittelle dolci con uva passa e pinoli , il capitone, la “saràga”...
Il 25 trai primi ricordiamo il brodo di cappone con la stracciatella, le fettuccine, il timballo.
Proverbio :
prima Natale né fridde né fame, dòppe Natale fridde i fame.