Frosinone è il comune capofila per la costituzione dell’Ambito Territoriale Minimo per la gestione del gas. Dopo la prima riunione operativa del costituendo ATEM FR1 OVEST (Ambito territoriale minimo per la gestione del gas) si entra nel vivo del progetto. Come è noto l’articolo 46 bis del D. L. 1/10/2007 n. 159 convertito in legge dall’articolo 1, comma 1 della legge 29/11/2007 n. 222 al fine di garantire al settore della distribuzione del gas naturale maggiore concorrenza e livelli minimi di qualità dei servizi essenziali, ha disposto che i Ministri dello Sviluppo economico e per gli affari regionali e le autonomie locali, determinino gli ambiti territoriali minimi per lo svolgimento delle gare di affidamento del servizio di distribuzione del gas, a partire da quelli tariffari, secondo l’identificazione di bacini ottimali di utenza, in base a criteri di efficienza e di riduzione dei costi. Il Comune di Frosinone, in base a quanto previsto dalla normativa, è stato individuato come stazione appaltante per la gestione della gara di affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale, in forma associata, del bacino denominato Frosinone I – Ovest, di cui fanno parte oltre al capoluogo altri 29 comuni: Acuto, Alatri, Amaseno, Anagni, Boville Ernica, Castro dei Volsci, Collepardo, Ferentino, Filettino, Fiuggi, Fumone, Giuliano di Roma, Guarcino, Monte San Giovanni Campano, Morolo, Paliano, Patrica, Piglio, Serrone, Sgurgola, Strangolagalli, Supino, Torre Cajetani, Torrice, Trivigliano, Vallecorsa, Veroli, Vico nel Lazio e Villa Santo Stefano. Nella prima riunione operativa sono state illustrate le finalità progettuali e gli adempimenti tecnico-burocratici da adempiere per giungere nel minor tempo possibile alla costituzione dell’ATEM.
Iil settore della distribuzione del gas è stato oggetto, a partire dall’anno 2000, di significativi interventi legislativi conclusisi con la determinazione di effettuare le gare d’ambito. Nella fattispecie i valori economici più significativi riguardanti la gara dell’ambito FR1 OVEST possono essere così ipotizzati e riassunti: 52.000 circa utenti interessati, estensione della rete di circa 1050 km, per un valore economico annuo della distribuzione d’ambito: 6,5-7,5 milioni di euro per una durata dell’affidamento di 12 anni e un valore economico totale relativo all’affidamento della distribuzione di circa 100 milioni di euro. I canoni previsti per i comuni interessati sono di circa 15-25% del valore economico totale, corrispondenti a circa 15-25 milioni di euro. L’ipotesi di riduzione tariffaria per gli utenti per effetti sinergici sul bacino di circa il 10%, mentre gli ampliamenti delle reti sono di 5-8 km/ per comune, per un totale complessivo di circa 150-240 km. Il costo degli ampliamenti a km sarà di 80.000 - 100.000,00 euro, per un totale di circa 20 milioni di euro, da effettuarsi, probabilmente in massimo 5 anni. I tempi di realizzazione di nuovi allacciamenti con contestuali rifacimento degli impianti interni (a carico dell’utente) sono: nuovi allacciamenti ipotizzabili n. 10.000, costo rifacimento impianti pari a circa 2.000 – 3.000 euro per impianto, per un totale di circa 25 milioni di euro, con le ovvie ricadute in termini di ricchezza sul territorio. Il valore economico degli interventi di risparmio energetico, efficienza energetica, produzione energie rinnovabili, da inserire nel bando di gara, sono valutabili in 150.000,00 euro per comune per un totale di circa 5 milioni di euro. Il servizio sarà gestito con il vincolo di carte dei servizi controllate dall’Autorità per cui migliorerà la qualità e la sicurezza del trasporto e fornitura del gas. Infine da sottolineare che il nuovo gestore sarà sottoposto all’attività di controllo di un Comitato tecnico di Monitoraggio (di soli 15 soggetti, come previsto dalla normativa).
Con la gestione integrata del metanodotto che insiste sulla zona nord della provincia, si potrebbero risparmiare risorse con l’utilizzo delle economie di scala, attraverso l’abbattimento dei costi di gestione comune.