Un nuovo look per piazzale Vittorio Veneto. Domenica 28 aprile 2013 il piazzale sottostante la sede della Prefettura e adiacente la stazione a monte dell’ascensore inclinato, è stato ufficialmente inaugurato ed aperto al pubblico. Sono stati, infatti, portati a termine i lavori di risistemazione e riqualificazione di una piazza che, forte della sua bellezza e posizione strategica, ha tutte le caratteristiche per diventare il salotto buono del capoluogo. Un sito che per l’amministrazione Ottaviani ha tutte le carte in regola per diventare uno degli angoli più eleganti e caratteristici della città, un naturale collegamento con tutto il tessuto cittadino. Fino ad oggi, l’area era stata utilizzata solo come parcheggio, non assolvendo, quindi, a nessuna funzione di tipo sociale, rappresentativo od architettonico. I lavori di sistemazione costituiscono quindi l’occasione per conferire a tale spazio la funzione di piazza. Piazzale Vittorio Veneto, infatti, riassume i caratteri peculiari di spazio urbano per molteplici motivi quali: la visibilità del luogo, la centralità della sua posizione nel contesto urbano, la funzione rappresentativa degli edifici prospicienti, il “dominio” che tale luogo ha sulla città e il collegamento meccanizzato con via Aldo Moro.
L’intervento riveste indubbiamente un notevole significato urbanistico, poiché dota la città di una piazza “vera e propria” ad uso e consumo dei cittadini, come puro spazio pedonale e di intrattenimento sociale nel punto più ameno e godibile di Frosinone. La posizione del sito, poi, estremamente interessante, si pone come connessione tra un asse antichissimo rappresentato dagli edifici dell’attuale Prefettura e la chiesa di San Benedetto e la vallata sottostante sulla quale lo spazio si affaccia attraverso il Belvedere.
La piazza è disegnata da una ellisse che accompagna la curva della viabilità e che risolve le differenze di quota della strada che la limita. Sul lato dell’immobile ex Banca d’Italia, per ovviare al dislivello, è stata prevista un’area verde e zone di seduta ombreggiate per godere della veduta e socializzare.
Sono stati mantenuti i collegamenti verticali esistenti su via del Plebiscito, così pure, alla destra della Prefettura, sono rimasti due dei collegamenti già presenti. Le geometrie dell’intervento sono determinate dagli elementi architettonici offerti dal contesto, quali la partitura del Palazzo del Prefetto, l’asse prospettico dei due principali fabbricati, le traiettorie delle viabilità esistenti e da conciliare con lo stesso intervento.
I vari piani calpestabili della piazza, avendo accessibilità esclusivamente di carattere pedonale sono pavimentati con materiali scelti in modo da creare armonia sia tipologica, sia cromatica con il contesto, valorizzando allo stesso tempo i nuovi spazi. La scelta è stata orientata verso materiali tipo cubetti di porfido, per la continuità del camminamento pedonale proveniente dal Corso, e travertino in coerenza con i materiali che caratterizzano la nostra “quinta”. Elementi di arredo urbano e del verde garantiranno un’ottimale fruibilità degli spazi, creando le condizioni per una piacevole sosta, anche al di là dell’utilizzazione connessa all’edificio.
La presenza del Belvedere nell’area rende la stessa particolarmente adatta ad una funzione di socializzazione, in quanto rappresenta la naturale sede di contemplazione per la parte alta della città. Si devono considerare, poi, due importanti fattori legati alla dinamica cittadina: il primo la presenza nel raggio di poche centinaia di metri dell’università, il secondo il diretto collegamento della piazza, tramite l’ascensore inclinato, con la parte bassa della città (in particolare con via Aldo Moro), e quindi con la vallata. Va, inoltre, evidenziato che non solo la prefettura incornicia lo spazio, ma anche il palazzo della ex Banca d’Italia rappresenta un importante fondale per una sua veduta da corso della Repubblica. Particolare cura è stata posata all’accessibilità e alla fruibilità dell’area. Il tono “minimale” dell’intervento è stato la scelta di fondo per cercare di creare un luogo il più vicino possibile a quello che per l’immaginario collettivo significa “luogo di incontro”. Uno spazio semplice, non complesso, né iperaccessoriato, semplice nell’accesso e poco invadente alla vista, uno spazio insomma di cui ci si accorge, ma che non si propone con forza. Uno spazio che rispetti tutto ciò che lo circonda e cerchi di metterlo in comunicazione piuttosto che sostituirlo. Ogni zona della piazza è raggiungibile senza impedimenti, infatti, anche se la stessa è disegnata su due quote differenti, il percorso di proseguimento al marciapiede attualmente esistente rappresenta una dolce rampa che consente il raggiungimento dei locali siti nell’edificio della Prefettura. Lo stesso ingresso in piazza, in asse col suo centro, è rappresentato da un passaggio a quota stradale che entra nell’invaso ellittico o che consente, tramite rampe, la salita sul marciapiede.
Di particolare importanza la novità della presenza di una fontana al centro della piazza, una fontana a raso che offre interessanti giochi di acqua dalle suggestive particolarità cromatiche, che in occasione di iniziative e manifestazioni di vario genere viene messa in stand-by. Una presenza essenziale quella della fontana che offre un forte elemento di vivacità e dinamismo all’intera area.
L’intervento risulta fortemente qualificante per questa zona della città, utile e funzionale alla riqualificazione del centro storico, rappresentando, di conseguenza, un vero e proprio valore aggiunto per l’intera città. Lo scopo dell’amministrazione Ottaviani è quello di realizzare una città che sia spazio permanente di aggregazione sociale, integrazione, scambio interculturale e generazionale. La risistemazione e la fruibilità del piazzale unitamente alla riapertura dell’ascensore inclinato rendono la vivibilità e il trasporto cittadino più funzionale e nello stesso abbelliscono un’area dal suggestivo fascino paesaggistico.
La piazza è stata trasformata in un anfiteatro urbano che può offrire ospitalità ad una serie di manifestazioni di interesse nazionale, che l’amministrazione ha programmato per i prossimi mesi, allo scopo di far conoscere quanto di meglio il nostro territorio possa esprimere in ambito artistico e culturale.