Nell’ultima seduta di giunta, è stata approvata la richiesta di finanziamento da proporre alla Regione Lazio e al Ministero per l’ambiente, sulla scorta delle manifestazioni di interesse pervenute da parte di privati, che intendono riqualificare il sito della ex discarica di via Le Lame. Sull’area, sono presenti attualmente circa 650.000 metri cubi di rifiuti solidi urbani, corrispondenti a circa 70.000 tonnellate di materiale in buona parte mineralizzato, risalente nel tempo, in parte, anche a 20 anni fa. Purtroppo, però, come è emerso anche dalla consulenza tecnica redatta dai professionisti incaricati dalla Procura della Repubblica di Frosinone, l’area attorno alla discarica risulterebbe contaminata, molto probabilmente dal percolato che rischia di finire all’interno del corso d’acqua, distante dall’invaso principale pochi centinaia di metri. È questo il motivo per il quale l'amministrazione ha chiesto all’ufficio tecnico di interrompere il progetto di cinturazione idraulica, in atto da circa 10 anni, che non avrebbe sortito gli effetti sperati, optando per la nuova soluzione condivisa con l’autorità giudiziaria, ossia la totale eliminazione dei rifiuti presenti sull’area, con la procedura del landfill, già attuata in altre realtà similari a livello europeo. Le proposte elaborate dai privati, che riceverebbero in parziale compensazione dall’amministrazione comunale anche la possibilità di acquisire la proprietà di un’area, da riconvertire in commerciale o servizi, presuppongono, però, un impegno finanziario complessivo oscillante tra i 40 e i 60 milioni di euro. A questo proposito, a seguito del recente reinserimento del sito all’interno della tipizzazione di interesse nazionale, il Ministero dell’ambiente e la Regione Lazio potrebbero, ora, finanziare l’operazione di riqualificazione ambientale, supportando finanziariamente il quadro economico che, diversamente, non potrebbe risultare alla portata di alcun Comune della Penisola.